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Pediatri di famiglia, siglato l'accordo per la convenzione nazionale

Pediatria Redazione DottNet | 28/03/2018 21:20

Recupero dagli 800 ai 900 euro. Missaglia: “E’ stata rivista al rialzo la massa salariale sulla base della quale vengono calcolati gli arretrati 2010-15 e l’adeguamento delle retribuzioni 2016-18. E ciò non può che farci piacere”

E' stato firmato  a Roma il rinnovo dell'Accordo Collettivo Nazionale (ACN) tra la Federazione Italiana Medici Pediatri (FIMP) e la Struttura Interregionale Sanitari Convenzionati (SISAC) (clicca qui per scaricare il testo completo). Lo hanno annunciato gli stessi medici in un comunicato. "La conclusione della trattativa, durata anni, contiene diverse norme fondamentali per i pediatri - spiega Paolo Biasci, presidente Fimp -. Innanzitutto c'è il recupero della vacatio contrattuale fino al 2010, risorse che per i medici dipendenti del Ssn sono automatiche alla scadenza del contratto mentre per quelli convenzionati no. Non è possibile quantificarle in generale, ma sono calcolate dalle aziende in base a una serie di parametri, come il numero di pazienti, per ogni singolo medico''. In media pero' questo si traduce per un medico con 1000 assistiti un recupero che varia dagli 800 ai 900 euro l'anno. Previsto un ingresso più facile dei giovani nel mondo del lavoro: un pediatra potra' partecipare a un concorso appena finita la specializzazione, e non dopo l'inserimento in una graduatoria''

Il Segretario nazionale del Sindacato medici pediatri di famiglia (Simpef), Rinaldo Missaglia, esprime la piena soddisfazione per la firma, avvenuta oggi, della convenzione nazionale per la pediatria di libera scelta. La firma è avvenuta sulla base del documento oggetto della preintesa raggiunta il 28 febbraio scorso, con un’unica, ma fondamentale modifica. “E’ stata rivista al rialzo la massa salariale sulla base della quale vengono calcolati gli arretrati 2010-15 e l’adeguamento delle retribuzioni 2016-18. E ciò non può che farci piacere”, sottolinea Missaglia.

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Il segretario specifica che non sono invece variati gli impegni già sottoscritti nella medesima preintesa, che vedranno applicazione nell’ambito degli accordi regionali, e che si riferiscono a 4 temi cardine: piano vaccini, piano delle cronicità, accesso al pronto soccorso e liste di attesa. “E’ per noi molto importante aver raggiunto il risultato di mettere nero su bianco, nell’accordo odierno, che ciò potrà essere perseguito sia attraverso l’azione del singolo pediatra di famiglia sia attraverso forme collaborative e organizzative più strutturate”, chiarisce.

Ora ci aspetta una pausa di riflessione, per prepararci alla contrattazione per il nuovo Acn, che dovrà svolgersi entro la fine del 2018. Auspichiamo che, in quella sede, si possano affrontare alcuni dei punti che il nostro sindacato ha già più volte sottolineato, ritenendoli essenziali per offrire un servizio realmente utile alle famiglie e ai piccoli assistiti, quali ad esempio: l’adeguamento alle nuove esigenze assistenziali dovute alle variazioni demografiche della popolazione italiana, alle nuove tipologie di assistiti con profili assistenziali sempre più evoluti, all’annoso problema dei reciproci rapporti tra ospedale e territorio, alla formazione dei professionisti medici che dovranno subentrare ai colleghi al termine della propria carriera”, conclude Missaglia.

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